"Badanti": Intervista a Lea Karen Gramsdorff



Ci parli del tuo personaggio?
Interpreto due personaggi: Olga, che è una badante ucraina, e Maria, badante russa.
(ph N. Castangia)
Ritrovo in questi personaggi la mia stessa forte resistenza caratteriale agli eventi e agli urti della vita, sono personaggi che non mollano nonostante tutti i drammi quotidiani.

Qual è il personaggio col quale hai più rapporti in scena?
Direi con me stessa. I miei sono personaggi con monologhi nei quali si affrontano i loro drammi esistenziali.

Come va con i colleghi?
Clima ottimo, ci stimiamo tutti reciprocamente.

Come la immagini la vita degli anziani?
È un mondo separato, lontano, che non conosci fin quando non ci entri in relazione.

Che idea ti sei fatta del mondo delle badanti?
È come una comunità loro, autosufficiente.

Qual è la tua passione nella vita quotidiana?

A parte mia figlia, che viene sempre al primo posto, direi la recitazione e poi la pittura.

Con tua figlia ti senti più badante o badata?
[ride] Direi più badata, mia figlia ha la testa sulle spalle.

Ultimo libro letto?
Opinioni di un clown di Heinrich Böll.

Scrittore preferito?
Thomas Mann.

Sport preferito?
Fumare!? [ride] . . .

Sei religiosa?
Le religioni mi interessano, leggo e studio molto a riguardo, soprattutto la filosofia ebraica e libri sacri, penso che nascondano delle verità da decifrare.



Cosa pensi dell’Europa?
Lasciando da parte le vicende economiche, sono contenta che ci stiamo dentro, mi sento europea, appartengo a due culture diverse e forse questo mi ha aiutato.

Essendo anche tedesca, dicci, cosa pensi tu della Merkel?
Nessuno pensa che i tedeschi vogliono uscire veramente dall’Unione europea, bisogna forse tener conto che la Merkel arriva dalla ex Germania dell’Est, che è stata integrata con grossi sacrifici; il cittadino tedesco si sente spesso il maggior contribuente all’interno dell’Europa e si aspetta lo stesso dagli altri paesi.

Cosa pensi dell’integrazione?
Il problema dell’immigrazione è da risolvere a monte, l’Italia è un paese fantastico ma spesso disordinato.

Com’è Jeremy Irons?
Un signor attore molto timido nella vita.

Ettore Scola?
Ho lavorato con lui in un set bellissimo e curatissimo che si possono permettere solo i grandi maestri come lui.

E di Distretto di polizia di Renato De Maria che ci dici?
Lì ho interpretato un personaggio sofferente dell’est, mi son trovata spesso a lavorare su personaggi dell’est, come accade anche sui due personaggi di Badanti.

Hai interpretato anche l’assistente di Einstein, cosa ne pensi della relatività?
Meno male che esiste… così posso viaggiare nel tempo. [ride]