autoselfportrait (autoautoritratto) - Lea Karen Gramsdorff



autoselfportrait (autoautoritratto)
Lea Karen Gramsdorff

sound - Simone Dulcis
video & editing - Lea Karen Gramsdorff


L’autoautoritratto è stato interamente realizzato dall’artista in seguito ad un grave incidente
stradale. Un omaggio alla vita e alla sua fragilità ed un’elegia per la sua auto, una vecchia
Mercedes ereditata dal padre, grazie alla quale è uscita illesa dallo scontro.
Il video è stato esposto nel 2020 a Cagliari all’interno della mostra personale “Come d’autunno, l’autunno”, ispirata alla poesia ungarettiana “si sta come d’autunno sugli alberi le foglie”.

La musica originale è di Simone Dulcis.

"Le foglie della vita di Lea Gramsdorff"

"Le foglie della vita di Lea Gramsdorff"
Alessandra Menesini
(L’Unione Sarda, 21 gennaio 2020)

«Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie»: sono i versi tremendi e magnifici di Giuseppe Ungaretti. In quelle nove parole, dedicate ai "Soldati" al fronte, Lea Gramsdorff si è riconosciuta. Come fosse un appello a ricostruire i pezzi della sua vita, a mettere insieme memoria e presente. Ha ritagliato a forma di foglia la carta e la stoffa e ha composto su un pannello chiuso da un legno chiaro tutto quello che è emerso da un riepilogo coraggioso, tenero, sincero. Foto dell’autrice bambina, documenti, lettere, i polsini di una camicia del padre, frammenti di testi, retro di carte geografiche, pagine di libri. Materiale depositato a strati, in una sorta di tessitura senza interruzioni. Il tempo passato è scandito dai colori: il bianco dell’infanzia, per iniziare, e poi tinte più calde e brunite, mai completamente scure, qualche sprazzo di ruggine e argento.

Curata da Efisio Carbone in uno Spazio In(visibile) reso frusciante dalle arboree presenze, "Come d’Autunno, l’Autunno" è un’installazione poetica e disarmante. Non è un bilancio, ma uno sguardo assorto sull’avvicendarsi di momenti personali e professionali. Nata da un progetto laborioso e a lungo meditato, la ricostruzione esistenziale si carica anche di un episodio recente, un incidente stradale. Un video mostra l’autrice, tranquilla, a bordo della Mercedes che il padre le regalò e poi, tre minuti dopo, la lamiera accartocciata. Anche gli airbag, ridotti in frantumi dall’urto, prendono la leggerezza delle piume divenendo così un elemento vagamente angelico. "Lebenslaub" dice il sottotitolo in tedesco. Termine inventato ma efficace a tradurre il suono inudibile delle foglie che si accumulano ai piedi degli alberi. Lea Gramsdorff, anche autrice e regista di grande talento, accenna alla sua opera definendola un

"Come d’autunno, l’autunno - Lebenslaub" - nuova personale di Lea Gramsdorff

Lebenslaub
Una corsa della vita 




Ermetica, simbolista e sensoriale la poesia ungarettiana soccorre l'artista in una precisa volontà di autorappresentazione. Lea Gramsdorff offre coraggiosamente un affresco puramente esistenziale, fortemente introspettivo e sceglie la similitudine delle foglie per contenere tracce profonde del tempo che, come scrisse Flor Des Dunes, sono la memoria dell'autunno nelle stagioni della vita. 
Il foliage, sublime presenza sotto boschi caduti nel sonno, cadenza il passo in un valzer delle foglie morte tra rossi accesi di ricordi e sbiaditi fogli piegati dal tempo, ingialliti dalle stagioni passate, inutili a molti eppure così preziosi...
Un raggio di sole ancora scalda il sentiero mentre i violini d'autunno mordono il cuore (Paul Verlaine), a piedi nudi non è facile, l'artista si mostra così, mentre solleva il peso dell'anima vestendola senza sosta di memoria che non è nostalgia, non è rimpianto, pentimento, afflizione. Sono scelte di vita, raccolte e offerte pure come la rugiada che

"Il Nostro Concerto" su RaiCinemaChannel

Dal 7 gennaio Il Nostro Concerto è disponibile su RaiCinema nella sezione MartedìCorto:

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(ph M.A. Pirino)




(ph S. Mocci Ricci)

(ph S. Mocci Ricci)

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