Il teatro contro la barbarie, stasera in scena “La III onda”


L'arte contro la barbarie, per non dimenticare. 
Per celebrare il «Giorno della memoria» il Cedac propone oggi alle 21, al cineteatro Montiggia di Palau, “La III Onda” di Abaco Teatro. 

La pièce, interpretata da Rosalba Piras e Tiziano Polese insieme a una compagnia di giovani attori, si ispira all'esperimento fatto nel 1967 da Ron Jones, docente di storia presso la Cubberley High School di Palo Alto in California, per dimostrare la seduzione dei fascismi sulle masse, e in particolare sulle personalità più fragili. Il potere di suggestione di un movimento fondato sull'ordine e la disciplina fa sì che la simulazione di un giorno in classe coinvolga altri studenti, che aderiscono chi per curiosità o per gioco, chi in modo più profondo e personale alle regole e ai rituali, a cominciare dal saluto, la postura e il comportamento da tenere in aula, fino al reciproco controllo nello svolgimento dei compiti assegnati, e alla delazione. 
Il professore, sorpreso dall'entusiastica partecipazione degli alunni, decide di interrompere l'esperimento – in modo clamoroso – con la dimostrazione di quanto quel movimento assomigli al nazionalsocialismo tedesco. 

Accanto alla visione dello spettacolo, la parola alla regista Lea Karen Gramsdorff e al giornalista Alessandro Pirina per una rievocazione della tragedia della Shoah e una riflessione sul ruolo del teatro come specchio della società e degli umani vizi e debolezze, e sulla funzione sociale dell'arte tra etica ed estetica. 

"La III Onda" arriva a Palau


La Storia del Novecento – con una delle sue pagine più tragiche – verrà rievocata in occasione della Giornata della Memoria nella “III Onda” di Abaco Teatro, con drammaturgia e regia di Lea Karen Gramsdorff, in scena sabato 31 gennaio alle 21 al CineTeatro Montiggia di Palau: la pièce – interpretata da Rosalba Piras e Tiziano Polese con una compagnia di giovani attori - ricostruisce il celebre esperimento di Ron Jones a Palo Alto in California (da cui è stato tratto anche l'omonimo film) sulla seduzione pericolosa del fascismo e i suoi effetti collaterali sui giovani, in particolari quelli più fragili.





"La III Onda" per la Giornata della Memoria

L'arte contro la barbarie – per non dimenticare: per celebrare il Giorno della Memoria – in ricordo delle vittime della Shoah – il CeDAC propone “La III Onda” di Abaco Teatro, con drammaturgia e regia di Lea Karen Gramsdorff: la pièce - interpretata da Rosalba Piras e Tiziano Polese insieme a una compagnia di giovani attori - s'ispira all'esperimento fatto nel 1967 da Ron Jones, docente di storia presso la Cubberley High School di Palo Alto in California, per dimostrare la seduzione dei fascismi sulle masse, e in particolare sulle personalità più fragili.
(ph G. Russo)





“La III Onda - resoconto di una lezione di storia andata oltre” andrà in scena martedì 27 gennaio, e ancora mercoledì 28 gennaio e giovedì 29 gennaio al Teatro Massimo di Cagliari nell'ambito della Stagione di Teatro Ragazzi del CeDAC .


Qui le prossime date:
27-28-29 gennaio - Cagliari - Teatro Massimo
31 gennaio - Palau - Teatro Montiggia


Torna "La Creatura" di Akròama



Torna in scena "La Creatura", spettacolo di Lelio Lecis ispirato a "Quando noi morti ci destiamo" di Henrik Ibsen.


Queste le parole di Lea Gramsdorff sul suo ritorno in palcoscenico:
“Dopo tanti mesi di lontananza dalle tavole di un palcoscenico mi preparo di nuovo. Ogni volta realizzo di quanto coraggio e cuore e lavoro ci voglia per dare il soffio vitale ad un personaggio, quanta incoscienza anche, quanta urgenza. Non è un lavoro che si potrà mai fare onestamente con mezza anima. È gestazione.”


Qui le prossime date:
22-23 gennaio - Cagliari - Teatro delle Saline
26 febbraio - Ozieri - Teatro Civico Oriana Fallaci
6 marzo - Lanusei - Teatro Tonio Dei

"Temporaneo e Permanente": Gramsdorff e Dulcis a Berlino



"Temporaneo e Permanente":
Lea Gramsdorff con Exodus e Simone Dulcis con Di Tempo Immemore.

11-20 dicembre
Schillerstrasse 106
Charlottenburg, Berlin




Due artisti dalla Sardegna, due percorsi differenti, si incontrano per dialogare sui temi eterni:
Chi siamo? Dove andiamo? Da dove veniamo?

dal 15 al 20 dicembre
Schillerstrasse 106
Charlottenburg, Berlin



source: www.schillerstrasse106.de

"Temporaneo e Permanente" - testo critico di Efisio Carbone


Una Storia può essere nuova eppure raccontare di tempi immemorabili. Il passato nasce con lei. (Michael Ende)

Due artisti, due percorsi di vita differenti, decidono di incontrarsi per dialogare su temi eterni. “Chi siamo? Dove andiamo? Da dove veniamo?”, domande che l’uomo trascina con sé dalla notte dei tempi a cui teologi e filosofi hanno cercato di dare risposta.
E l’arte? Paul Gauguin, alle soglie del Novecento, dipinse la sua più grande tela così intitolandola, come se sentisse che qualcosa, da lì a breve, avrebbe cambiato la storia dell’uomo: giungeva l’epoca delle guerre planetarie.

L’uomo lupo dell’uomo capace di atrocità assolute è in grado di spegnere le stelle con un sol soffio, così al suono tremolante di un “miserere” le genti di Lea Gramsdorff, in EXODUS, vagano peregrine su terre desolate sotto il cielo da cui un dio trascendente descrive imperscrutabili disegni. Popoli in fuga, già immortalati dagli scatti disperati di Salgado, che trascinano la loro dignità, i loro ricordi in scatole accatastate a formare colline. Dissolti, spariti, come inghiottiti dalla terra e dall’indifferenza del mondo.
Il disconoscimento della solidarietà umana, l’indifferenza ottusa o cinica per il dolore altrui, l’abdicazione dell’intelletto e del senso morale davanti al principio d’autorità, e principalmente, alla radice di tutto, una marea di viltà, questi i segni che secondo Primo Levi servono a riconoscere l’infezione, mai debellata, del genocidio; non possiamo negare di sentirli, anche oggi, pericolosamente intorno a noi.
Ma Lea Gramsdorff scava oltre il carattere epico del tema per approdare all’individuo, ai milioni di singoli che quotidianamente raccolgono la propria vita in una valigia e partono verso futuri incerti bagnati di lacrime, di abbandono ma anche di speranza. Ecco quindi apparire, su piani differenziati, delicati simboli, oggetti della quotidianità o pagine strappate alla fede familiare da stringere tra le mani nei momenti di sconforto. Novelli pellegrini in cammino lungo la strada dell’io. Questo mondo globalizzato, attraversato in lungo e in largo come mai nella storia, può contenere radici?

Le stesse domande sono accolte da Simone Dulcis per costruire le sue cattedrali.
DI TEMPO IMMEMORE è il titolo della serie che racconta del tentativo dell’uomo di condividere con Dio l’eternità. A lui ha innalzato preghiere di pietra scolpita sempre più complesse, come omaggio alla propria intelligenza che sopra lo pose a tutti gli esseri viventi. Cattedrali – corali in contrappunto verticale in una tensione continua verso il cielo. Perché Cristo, come diceva Agostino, lo si tocca con la fede non con le mani. Una metafisica della luce che, secondo l’abate Suger, permette alla mente contemplativa di trascendere la materialità di ciò che vede in direzione del suo fondamento immateriale: «de materialibus ad immateriala excitans, de materialibus ad immateriala transferendo…», una lettura anagogica dell’arte e dell’architettura.
Ma le cattedrali di Simone Dulcis sono prive di segni religiosi, perciò parlano di una fede universale.
Sono passati secoli, forse ere dalle cattedrali così sapientemente costruite nella serie che precede di un anno le opere qui esposte. Le strutture architettoniche sembrano ormai dissolte nelle forme liquide della pittura informale che tende a riassorbirle nel colore. La traccia dell’uomo è quasi svanita in paesaggi dell’anima stretti tra piani assoluti e metafisici che riconducono a mondi bizantini di campiture piatte su cui il tempo si blocca per raccontare i temi eterni della fede. Tra queste compaiono linee sottili come lance che sembrano autoritratti kafkiani: “un’immagine della mia esistenza sarebbe una pertica inutile, incrostata di brina e neve, infilata obliquamente nel terreno, in un campo profondamente sconvolto, al margine di una grande pianura, in una buia notte invernale.” (Kafka)

A corollario della loro esposizione i due artisti destinano una serie di frammenti conclusi in sproporzionate cornici barocche, miniature che condensano i temi veicolati dai grandi lavori, aggiungendo l’elemento ironico ed amplificando quello surreale. Feritoie che mostrano luoghi contemplabili ma non raggiungibili. Un invito a rimpicciolirsi per poter passare poiché, parafrasando ancora Kafka, l’artista è sempre più piccolo e più debole della media degli uomini. Per questo sente più intensamente, con più forza degli altri, la pesantezza della sua presenza nel modo.
Temporaneo e permanente, una coincidentia oppositorum offerta come estrema sintesi nel vertiginoso viaggio dell’uomo verso la Verità.

(Efisio Carbone)

"L'Ospite" - prima visione assoluta

NUNZIO CAPONIO e SIMEONE LATINI
sono lieti di invitarvi alla prima nazionale del film

L’OSPITE

backstage (ph S. Mattana)

prima visione italiana assoluta: lunedì 24 novembre 2014 - h 21.30

Cinema Odissea - viale Trieste, 84 - Cagliari
info e prenotazioni 070271709
www.cinemaodissea.it

replica - 1 dicembre 2014 - h 21.30
(Rassegna Indie Monday - Uno schermo per il cinema indipendente)


backstage (ph S. Mattana)

"La III Onda" al Teatro Civico di Selargius


Continuano le rappresentazioni di studio dello spettacolo La III Onda,scritto e diretto da Lea Gramsdorff
e messo in scena in collaborazione con gli allievi della Abaco Art Academy.





Sabato 28 giugno 2014 - ore 21
Teatro Civico Comunale, Selargius

Abaco Teatro presenta:
La III Onda
Resoconto Di Una Lezione Di Storia Andata Oltre
Adattamento e Regia: Lea Karen Gramsdorff

“Giorni felici” al Teatro delle Saline di Cagliari



Capolavoro del Novecento (e vertiginosa partitura per grandi attrici, e attori) “Giorni Felici” di Samuel Beckett ritorna martedì 3 giugno alle 21 al Teatro delle Saline di Cagliari per 1 Euro Festival firmato Akròama e CeDAC. La pièce – nell’allestimento dei padroni di casa, la compagnia Akròama - Teatro Stabile d’Innovazione, con regia di Lelio Lecis – offre un ironico e amaro spaccato della vita di coppia, tra la routine quotidiana, le parole e i silenzi, le distanze siderali e