Una corsa della vita
Ermetica, simbolista e sensoriale la poesia ungarettiana soccorre l'artista in una precisa volontà di autorappresentazione. Lea Gramsdorff offre coraggiosamente un affresco puramente esistenziale, fortemente introspettivo e sceglie la similitudine delle foglie per contenere tracce profonde del tempo che, come scrisse Flor Des Dunes, sono la memoria dell'autunno nelle stagioni della vita.
Il foliage, sublime presenza sotto boschi caduti nel sonno, cadenza il passo in un valzer delle foglie morte tra rossi accesi di ricordi e sbiaditi fogli piegati dal tempo, ingialliti dalle stagioni passate, inutili a molti eppure così preziosi...
Un raggio di sole ancora scalda il sentiero mentre i violini d'autunno mordono il cuore (Paul Verlaine), a piedi nudi non è facile, l'artista si mostra così, mentre solleva il peso dell'anima vestendola senza sosta di memoria che non è nostalgia, non è rimpianto, pentimento, afflizione. Sono scelte di vita, raccolte e offerte pure come la rugiada che facilmente si confonde con lacrime e commozione.
È il potere immaginifico dell'arte a occuparsi di trasfigurare l'esperienza personale in condizione condivisa: io sono umanità fatta di carne, fragile e forte insieme.
Solo l'arte può trasformare airbag lacerati in frammenti d'ala, solo l'arte può mutare un macigno del cuore nella leggerezza di una foglia, cento foglie, mille foglie, soprattutto se il cuore, quel giorno, come scrisse Nazim Hikmet, non mi fa male, soprattutto se credo, quel giorno, che quello che amo mi ami...
(Efisio Carbone)
- Luogo: (IN)VISIBILE
- Indirizzo: Via Barcellona 75 - Cagliari - Sardegna
- Quando: dal 16/01/2020 - al 07/02/2020
- Vernissage: 16/01/2020 ore 19
- Autori: Lea Gramsdorff
- Curatori: Efisio Carbone
- Generi: arte contemporanea, personale
- Orari: dal giovedì al sabato ore 19-21
source: www.artribune.com