"Over/Overlap" di Dulcis e Gramsdorff al Lazzaretto di Cagliari

Nell'ambito dell'evento CosmoMed, il 2 novembre presso il Centro d'Arte e Cultura Lazzaretto di Cagliari, Simone Dulcis e Lea Gramsdorff hanno dato vita ad "Over/Overlap".

L'installazione/performance è frutto della rielaborazione da parte dei due artisti di materiali d'archivio, oggetti e suoni, del progetto Overlap, che indaga la migrazione come fenomeno biologico.
Alla forma e ai contenuti del primo progetto viene dunque sovrapposta una rilettura che apra ulteriori suggestioni e riflessioni.








(photo credits: Rosi Giua / Rachele Piras)

"Nel Tempo" - gallery














"Nel Tempo" dell'uomo di Gramsdorff e Dulcis

"Nel Tempo" dell'uomo di Gramsdorff e Dulcis

Caterina Pinna
(L’Unione Sarda, 25 ottobre 2019)


Forse ha davvero ragione il filosofo contadino Gustave Thibon a sostenere che «l'unica nobiltà dell'uomo, la sola via di salvezza consiste nel riscatto del tempo per mezzo della bellezza, della preghiera e dell'amore». Temi urgenti sui quali poggia il lavoro di ricerca, fatto a quattro mani dagli artisti Lea Gramsdorff e Simone Dulcis, da oggi (vernice alle 19) in mostra al Museo Diocesano Arborense di Oristano. “Nel tempo”, appunto, attraverso il divenire delle nostre esistenze. Ovvero un viaggio non distratto ma colmo di pietas dentro l'umanità, un percorso emozionante da leggere attraverso la speciale grammatica dell'arte, capace di distillare emozioni e ragionare sull'uomo, sul suo rapporto con l'Eterno e con la storia.

L'idea forte di “Nel tempo” sta però nel presentare pagine scritte in passato dai due artisti come “Elegia”, “Exodus” e “Preghiera del mattino” e di farle abitare contemporaneamente in un lavoro site-specific assolutamente originale. Tre momenti di vita artistica che si fondono e al tempo stesso restano unici. Scrive il curatore, lo storico dell'arte Efisio Carbone: «Le tre grandi installazioni sono tre dissertazioni sapientemente cucite tra loro che indagano il rapporto tra l'uomo e la preghiera, l'uomo e la storia, l'uomo e la natura. Una sintesi corale che muove verso Dio attraverso la parola, l'azione e la contemplazione».


“Elegia” è un'unica opera in molteplici installazioni che Gramsdorff e Dulcis hanno dedicato alla Cripta di Santa Restituta a Cagliari, uno spazio di fede, luogo di vita, di morte, di storia, insalubre e cupo sotterraneo di pietra scavata e scolpita in altari dove tanti cagliaritani trovarono riparo dalla pioggia di bombe del 1943 quando la città venne ferita a morte.
«Simone Dulcis e Lea Gramsdorff, che hanno scoperto nel lavoro a quattro mani un momento di riflessione comune risolto, in pittura, in forme complementari armonico-melodiche, - scrive ancora Carbone - realizzano, in questa occasione, un numero di stazioni creando un percorso preciso, un viaggio nel profondo,

"Nel Tempo" al Museo Arborense

Simone Dulcis - Lea Gramsdorff
NEL TEMPO
a cura di Efisio Carbone

Museo Diocesano Arborense
25 ottobre 2019 - 12 gennaio 2020




L'unica nobiltà dell'uomo, la sola via di salvezza consiste nel riscatto del tempo
per mezzo della bellezza, della preghiera e dell'amore.
(Gustave Thibon)


Nel Tempo è un viaggio dentro l’umanità, attraverso il linguaggio speciale dell’arte, che nel suo farsi simbolo distilla emozioni e riflette sulla natura complessa dell’uomo e del suo rapporto con l’Eterno e con la Storia.
Simone Dulcis e Lea Gramsdorff recuperano pagine scritte in occasioni speciali del loro percorso artistico e le ri-leggono nella necessità di consegnare a questi spazi un lavoro site specific totalmente originale, curato da Efisio Carbone, con la direzione di Silvia Oppo.
Le tre grandi istallazioni Elegia, Exodus e Preghiere del Mattino sono tre dissertazioni sapientemente cucite tra loro che indagano il rapporto tra l’uomo e la preghiera, l’uomo e la storia, l’uomo e la natura. Una sintesi corale che muove verso Dio attraverso la parola, l’azione, la contemplazione. Una cattedrale gotica dai grandi variopinti vetri che spinge verso l’alto le sue colonne, progressiva rarefazione architettonica che giunge al Creato là dove l’uomo ha conosciuto l’idillio dell’Eden.

Lea Gramsdorff e Simone Dulcis a CosmoMed

Lea Gramsdorff e Simone Dulcis parteciperanno a Cosmo Med, che avrà luogo dal 17 ottobre al 3 novembre presso il centro d’Arte Lazzaretto di Cagliari.
L'evento, a cura di Efisio Carbone, si propone di far dialogare ricerca, scienze umane e arte sul tema "Tracce di Cosmopolitismo intorno al Mediterraneo (migrazioni, memorie e attualità)".




In particolare, la coppia di artisti darà il proprio contributo alla mostra "Tracce", ambito espositivo multimediale presso la sala Archi del Lazzaretto, con allestimento di percorsi multimediali (video, fotografia, sonoro, installazioni) a cura di Rosi Giua e Efisio Carbone, che rilegge e reinterpreta gli esiti di più di una decina di progetti, coinvolgendo oltre una cinquantina di autori (con l’apporto di quaranta bambini-autori e ulteriori contributi artistici di Monica Lugas, di Casa Falconieri e dell’Accademia d’Arte di Cagliari).
La mostra presenta al pubblico di non specialisti tematiche convergenti sul Cosmopolitismo intorno al Mediterraneo, privilegiando una dimensione emozionale nella trasmissione degli esiti della ricerca scientifica. Tracce si propone di “dare voce" a un mosaico variegato di diversità (culturali, religiose e linguistiche), di attori sociali coinvolti nei diversi progetti, attraverso esperienze compiute nell’area del Mediterraneo e in Sardegna, con un taglio intergenerazionale e di genere, che mira a privilegiare testimonianze, discorsi, opinioni, emozioni di donne, bambini, adolescenti, migranti e minoranze.

Oltre alla mostra principale e al convegno scientifico, Cosmo Med prevede un Laboratorio permanente, una "Biblioteca di Passaggio" e altre attività collaterali, tra cui il 2 novembre l'installazione/performance Over/Overlap di Lea Gramsdorff e Simone Dulcis, e ulteriori contributi, tra gli altri, da parte di Thomas Walker, Dimitri Porcu, Stefano Giaccone e Giacomo Casti.






Lea allo ZeroTrenta Film Festival

Si è chiusa con una scintillante serata di gala la 15ª edizione di ZeroTrenta CortoFilm Festival.
Dopo la serata di corti internazionali di venerdì e il debutto dell’Hollywood party di sabato, il Festival si conclude tra gli applausi del pubblico numeroso accorso alla serata finale, che ha visto protagonisti i corti italiani vincitori dei 13 premi in palio.

“Il nostro concerto” di Francesco Piras ottiene il premio per la miglior fotografia assegnato da Cesare Bastelli, direttore della fotografia di Pupi Avati.
In questo corto, dove i due protagonisti vivono uno a Cagliari e l’altra a Berlino, la luce è parte integrante della narrazione ed è stata utilizzata per sottolineare e caratterizzare i diversi luoghi.

Il corto vince anche il premio per la miglior regia, per aver integrato magistralmente mondi diversi attraverso una chat room, ritirato dall’attrice protagonista Lea Karen Gramsdorff.


Successo a Monaco di Baviera con ospiti Francesco Piras e Lea Gramsdorff


Bella serata quella del 18 settembre 2019 all’Istituto Italiano di Cultura di Monaco di Baviera in compagnia del cinema sardo.
La presenza in sala di Francesco Piras e Lea Gramsdorff, rispettivamente regista e interprete de "Il nostro concerto", il cortometraggio vincitore del concorso Visioni Sarde, ha ulteriormente impreziosito l'incontro. All'evento, voluto e organizzato dall'Istituto Italiano di Cultura in collaborazione con Monacorti, è accorso infatti un pubblico numeroso per dialogare con l'autore e l'interprete di un film che si dipana proprio tra la Sardegna e la Germania.

Antonio (Giorgio Biolchini Valieri) è un pensionato cagliaritano che trascorre il suo tempo nelle chat-room cantando i classici della canzone anni sessanta. Incontra Karen (Lea Gramsdorff), una pianista tedesca, e tra i due nasce un'amicizia. Per reinterpretare "Il cielo in una stanza" di Gino Paoli decidono infine di suonare assieme, rispettivamente in una stanza di Cagliari e in una stanza di Berlino. La magia della musica sembra che riesca ad azzerare le distanze tra due persone fisicamente lontane. Antonio, completamente ignaro della complicata vicenda personale di Karen, sogna di potersi esibire con lei, dal vivo, in un vero concerto. Le regala un biglietto aereo Berlino-Cagliari invitandola a raggiungerlo nella sua calda e assolata città di mare...

Anche gli altri film della rassegna, peraltro, sono stati accolti con grande interesse e commozione. Applausi scroscianti sono stati tributati con pari calore a "Sonus" di Andrea Mura, "Spiritosanto - Holy spirit" di Michele Marchi, "The wash - La lavatrice" di Tomaso Mannoni, "Warlords" di Francesco Pirisi, "Eccomi (Flamingos)" di Sergio Falchi, "La notte di Cesare" di Sergio Scavio, "Dans l'attente" di Chiara Porcheddu e "L'unica lezione" di Peter Marcias.

La rassegna cinematografica Visioni Sarde è un progetto della Regione Sardegna - Assessorato del Lavoro realizzato dal Circolo "Su Nuraghe" di Alessandria con il sostegno di Sardegna Film Commission per dare visibilità alle pellicole isolane e far conoscere nel mondo la cultura sarda.





source: www.cinemaitaliano.info , www.facebook.com

"Il Nostro Concerto" premiato al Figari Film Fest

L’edizione 2019 del Figari Film Fest, partita il 14 giugno, si è chiusa il 23 giugno con la premiazione dei cortometraggi "Il mondiale in piazza" di Vito Palmieri, "Fauve" di Jérémy Comte, "Deserter" di Prague Benbenisty, "Selfies" di Claudius Gentinetta, "Warlords" di Francesco Pirisi.




Il Premio Rai Cinema è stato assegnato a “Il nostro concerto” di Francesco Piras.

Il film, che sarà trasmesso su tutte le piattaforme Rai, racconta di Antonio (interpretato da Giorgio Biolchini), un pensionato che trascorre il suo tempo nelle chat-room cantando i classici della canzone italiana. Quando incontra una pianista tedesca (Lea Gramsdorff) tra i due nasce una tenera amicizia.
 
Oltre ad essere entrato nella cinquina dei David di Donatello 2019, “Il nostro concerto” può fregiarsi del Primo Premio”Visioni Sarde nel mondo”, dei premi Miglior Attrice e Miglior Fotografia al Formia Film Festival 5 e del premio Miglior Cortometraggio Europeo Gold Elephant World della Giuria Giovani al Catania Film Fest 2019.

A Lea Gramsdorff il premio miglior attrice al Formia Film Festival





Il 25 maggio 2019 si è conclusa la 5 edizione del Formia Film Festival.

La Giuria di qualità del festival internazionale di cortometraggi ha assegnato i seguenti premi:

Miglior cortometraggio italiano: La gita di Salvatore Allocca
Miglior cortometraggio internazionale: Inanimate di Lucia Bulgheroni
Miglior attrice: Lea Gramsdorff (Il nostro concerto)
Miglior attore: Giorgio Colangeli (Departures)
Miglior regia: Brando Bartoleschi (Elias)
Miglior sceneggiatura: Lorenzo Tiberia, Armando Maria Trotta (La regina si addormenta dove vuole)
Miglior fotografia: Francesco Piras (Il nostro concerto)
Miglior montaggio: Marco Spoletini (La gita)
Miglior colonna sonora: Roberto Raziel Graziani (Aggrappati a me)

Menzione speciale miglior attrice esordiente: Miriam Fauci (Aggrappati a me)
Menzione speciale attore emergente: Filippo Scotti (La gita)
Premio della Giuria Giovani: Take care of me di Mario Vitale



"Exodus 4", le carte nautiche di Lea Gramsdorff come tracce di un'umanità senza pace

"Exodus 4", le carte nautiche di Lea Gramsdorff come tracce di un'umanità senza pace

Raffaella Venturi
(L'Unione Sarda, 28 marzo 2019)


Di motivi per andare ad Asuni ce ne sono tanti, questo piccolo centro della Brabaxiana è circondato da pareti calcaree a picco su anse fluviali, grotte, nuraghi, menhir. Fino al 31 marzo se ne aggiunge uno ed è la mostra "Exodus 4" in corso al Mea, Museo dell'emigrazione di Asuni, che propone lavori di Lea Gramsdorff e un'istallazione della stessa artista, che è anche attrice, insieme a Simone Dulcis. Mostra inserita nella XII edizione di "Terre di confine filmfestival", diretto da Marco Antonio Pani, che proprio ad Asuni trova ideale collocazione nella cornice di un museo architettonicamente ineccepibile, sobrio e bianco.
Anche la mostra "Exodus 4", curata da Efisio Carbone, quarta tappa sulla ricerca sull'esodo che Gramsdorff ha iniziato nel 2012, e che ha visto mostre a Cagliari, Berlino e Tel Aviv, è una

Lea parla di Exodus.4

 

Exodus.4 si arricchisce di un'installazione, praticamente le figure umane che fino a questo momento avevo solo disegnato diventano in qualche modo tridimensionali, quindi escono dalle carte e invadono lo spazio. Questa installazione è stata creata apposta per il museo MEA: è composta da qualcosa come 500 piccole figure in cammino, che si relazionano a quest'opera di Simone Dulcis che è già  stata esposta al MAN di Nuoro per una mostra dal titolo CoNnaissance, che racconta il rapporto tra terra, cielo, cosmo, essere umano. Queste sono tele che l'artista ha concepito insieme alla natura, nel senso che su queste tele ci sono gli interventi degli elementi naturali, oltre agli interventi dell'artista.

È un argomento che quasi mi accompagna e quasi mi ossessiona. La parola "Exodus" mi affascina sin dall'infanzia, proprio per l'importanza del suono di questa parola, che ha in sé qualcosa di epico e qualcosa di definitivo. Sono partita da una ricerca sul capitolo della Bibbia, il libro dell'Esodo, cercando di farne una parabola che potesse attraversare la storia e arrivare sino a noi. 


Exodus.4 (making of)



(photos: Sofia Lai Gramsdorff)







Exodus.4 al Terre di Confine FilmFestival

La XII edizione di terre di confine filmfestival, “La libertà: Cile-Sardegna, andata e ritorno” avrà luogo nel marzo 2019 sotto la direzione artistica di Marco Antonio Pani, e si svilupperà con proiezioni, incontri, mostre e concerti nelle cinque sedi del festival: Cagliari, Solarussa, Alghero, Sassari, Asuni.

Tra il 15 e il 31 marzo presso il Museo dell'Emigrazione di Asuni sarà possibile visitare la mostra Exodus.4 di Lea Gramsdorff.






Questa mostra, presentata da Efisio Carbone, costituisce la quarta tappa della ricerca sul tema dell’esodo iniziato nel 2012 con la mostra “Exodus” presso lo Spazio In)visibile di Cagliari a cura di Ines Richter, sviluppatosi poi nel 2014 in occasione della bi-personale con Simone Dulcis dal titolo “Temporaneo e Permanente” a Berlino, presso la galleria Schillerstrasse106, a cura di Efisio Carbone, Alessandra Menesini e Inés Richter, e approdato nel 2016 nella mostra “Exodus.3” a Tel Aviv a cura di Doron Polak e Efisio Carbone.
Le opere presentate sono realizzate su carte nautiche in cui la geografia viene riscritta e attraversata da centinaia di figure umane miniaturizzate.


In questa quarta edizione, il lavoro viene arricchito di un’installazione dal titolo “Somewhere a way”, realizzata in collaborazione con l’artista Simone Dulcis, il quale presta al progetto un dittico su tela realizzato nel 2012 ed esposto precedentemente presso il Museo MAN di Nuoro nella personale “Co-Naissance” ospitata dalla rassegna 'Caratteri Ereditari e Mutazioni Genetiche'.


Asuni
Museo dell’Emigrazione
15/31 marzo



"Il Nostro Concerto" a Visioni Italiane

Il 26 febbraio al cinema Lumière di Bologna, nell'ambito della 25ª edizione del concorso nazionale per corto/mediometraggi Visioni Italiane, è stato proiettato in prima visione nazionale il film di Francesco Piras "Il nostro concerto", interpretato da Lea Gramsdorff e Giorgio Biolchini.


Al film è stato assegnato il primo premio per la sezione Visioni Sarde da una giuria composta da Bruno Mossa, Franca Farina, Alberto Masala, Sergio Naitza, Paolo Pulina, Alberto Venturi, Antonello Zanda, Davide Zanza, con la seguente motivazione:
«si segnala per la capacità di raccontare, con maturità stilistica e buona tecnica, il delicato rapporto fra due solitudini unite dal web, lasciando trasparire, in una messinscena visivamente efficace, un gioco di raffinate psicologie che arriva - complice la musica, che è protagonista sotterranea - al cuore dello spettatore.»

Lea Gramsdorff in finale al David di Donatello con "Il nostro concerto"

"David di Donatello, il regista sardo Francesco Piras vola in finale"
L'opera del cagliaritano, intitolata "Il nostro concerto", in lizza per la prestigiosa statuetta



Il cinema sardo vola in alto ai David di Donatello. L'Accademia del Cinema Italiano ha annunciato la cinquina della categoria Cortometraggi 2019 e fra i finalisti c'è il giovane regista cagliaritano Francesco Piras con l'opera "Il nostro concerto".
A contendersi il premio con lui saranno Alessandro Di Gregorio con "Frontiera", Lilian Sassanelli con "Im Bären", Marco Scotuzzi e Andrea Brusa con "Magic Alps" e Mohamed Hossameldin con "Yousef". I cortometraggi sono stati selezionati all'interno di un'offerta particolarmente significativa.
Quest'anno, infatti, erano 326 i cortometraggi che hanno chiesto l'iscrizione al David. La giuria ha svolto un primo lavoro di selezione e ha ammesso alla gara 72 titoli. In una seconda fase di selezione ha poi individuato la cinquina dei finalisti.


Francesco Piras, classe 1978, è già autore del docufilm trasmesso da Rai2 "30 piedi sotto il mare".
Il suo corto racconta la storia di Antonio un anziano ed eccentrico pensionato che vive tutto solo in un appartamento nel centro storico di Cagliari. Antonio trascorre il suo tempo connesso all'interno delle chat-room musicali di "Superstar" dove si esibisce cantando i classici della canzone italiana sino a che...


I protagonisti sono Lea Gramsdorff nel ruolo di Karen e Giorgio Biolchini nel ruolo di Antonio.
La sceneggiatura è di Piras e Roberta Aloisio, le musiche di Romeo Scaccia e Carlo Doneddu.

(Francesco Abate)



source: L'Unione Sarda