In occasione delle feste natalizie, il noto collezionista Thomas H. E. Forest concede per pochi giorni la possibilità, ai fortunati che interverranno, di visitare il suo caveau dove custodisce gelosamente una pregevolissima collezione d'arte. Le opere appartengono esclusivamente agli artisti Dulcis, Fanni, Gramsdorff, Pitturru, Atzeni e sono state raccolte nell'arco di una vita prediligendo il piccolo formato.
Mister Forest vive un'esistenza solitaria dominata dalla necessità di accumulare opere d'arte.
Una volta acquistate egli le sistema nella sua stanza-cassaforte che chiama, con una certa soddisfazione, Wunderkammer.
Questa ossessione lo tiene lontano dal mondo. Sappiamo molto poco della sua vita, probabilmente la sua fortuna finanziaria deriva da intelligenti investimenti in borsa anche se comunque appartiene
ad una famiglia dell'alta borghesia inglese. A quanto si racconta mister Forest ama accomodarsi per ore su di una poltrona posizionata al centro del suo caveau per abbandonarsi alla contemplazione delle opere appese ovunque, intanto un epico Wagner risuona per riempire i pochi spazi vuoti.
Per l'occasione il suo caveau verrà fedelmente ricostruito a Cagliari, quartiere della Marina, in via Napoli 80, in uno spazio comunque blindato, sotto la supervisione dello storico dell'arte Efisio Carbone.
Mister Forest non è l'Avaro di Moliere, cioè non accumula soltanto per accrescere il capitale.
Il suo è più un bisogno-disturbo ossessivo-compulsivo. Così ci racconta in un'intervista telefonica: “io costruisco un mondo dentro il mondo, questi oggetti mi parlano, ma ancor di più mi sento artista perché come loro, creo. La Collezione è una creazione artistica. Avete mai frequentato gli studi degli artisti? Avete visto quanto accumulano? A volte è quasi impossibile muoversi tra quel caos di opere, oggetti, libri, giornali. La mia collezione è uno studio d'artista, ma più charmant.”
La tendenza a raccogliere e conservare, secondo un noto psichiatra di Firenze, è un istinto ancestrale dell'essere umano; tutti, più o meno, tendiamo all'accumulo. Il collezionista proietta sempre significati personali sulla propria raccolta e il tipo di oggetti riflette almeno in parte la sua personalità, ma occorre conoscere la storia di ciascuno per poter capire che cosa significa quel preciso oggetto nel vissuto della persona.
La paura dell'incompletezza, anche questa insita nell'essere umano, è poi la molla che spinge all'accumulo. L'idea che possa mancare un pezzo alla propria raccolta per alcuni può diventare quasi angosciosa.
Per questo motivo mister Forest ha deciso di aprire per pochi giorni la sua collezione al pubblico: è tentato dall'idea di liberare spazi per poter acquistare nuovi pezzi.
Non perdete quindi questa felice occasione.
source: www.facebook.com/gruppotheforest