"Tramonto Italiano" - testo di M. Memoli

"Come uno s-piazzamento"
(testo critico di Maurizio Memoli)

 
Le piazze che pratichiamo, attraversiamo, usiamo per i nostri appuntamenti, gli incontri o le manifestazioni, quelle in cui tiriamo tardi sono il concentrato di mille significati simbolici in bilico tra pratiche sociali e memoria individuale e collettiva. In esse si mette in scena lo spazio pubblico nelle sue qualità materiali e immateriali fatte di oggetti, forme, appartenenze, divisioni, patrimoni, valori, miserie, abitudini: sono la scena della nostra vita pubblica e lo specchio delle nostre vite private.
Si tratta di uno spazio relazionale tra oggetti e soggetti che “passano”, che lo attraversano (donne, uomini, ma anche tram, auto, uccelli, cani randagi…) e quelli che la formano, che compongono lo scenario (donne e uomini, e poi case, tetti, statue, biancherie…).
Tra gli uni e gli altri si forma un “patto impalpabile” in cui l’uno è anche l’altro in un gioco di ridondanze tra appartenenze d’identità collettiva, comunitaria, politica, plurale ma anche individuale, familiare, singolare.
Nell’istallazione Tramonto Italiano m’è parso di poter vivere questo patto, di poter vedere i miei concittadini, i vicini di casa, quelli simpatici e quelli antipatici, quelli che odio e quelli che amo. M’è parso di vedere la finestra da cui mi affaccio e quella di fronte, m’è apparsa la luce della strada di alcune serate d’estate e il loro rumore soffocato di televisione diffusa. M’è parso di immaginare le grida lontane di un quartiere non ancora assonnato e che, peraltro, era proprio lì, a

"Tramonto Italiano" - testo di A. Menesini


'Tramonto Italiano' nell’antico cortile
(di Alessandra Menesini - L'Unione Sarda)

Installazione (fino al 18 maggio) del gruppo The Forest allo spazio in/visibile di Cagliari

Si avverte un sentore di sugo che cuoce pian piano, nel varcare la soglia dell’in/visibile di Cagliari. E si calpesta la ghiaia sparsa per il pavimento, in uno spazio trasformato in un cortile all’antica sul quale si affacciano finestre complete di davanzali, tendine e vetri scheggiati tenuti insieme dal nastro adesivo.
La penombra che avvolge il locale è rotta soltanto dagli sprazzi luminosi emessi dalle televisioni accese, in simultanea, dentro abitazioni vicinissime le une alle altre e tutte rigorosamente con le imposte serrate. L’audio, a volumi differenziati, miscela notiziari, interviste, comizi di politici, pubblicità, e, a più riprese, fa risuonare con chiarezza l’inno nazionale di Mameli.
“Tramonto Italiano”, una installazione site specific realizzata dal gruppo The Forest, si presenta con una locandina in bianco, rosso e verde e cita una frase di Leo Longanesi scritta nel 1957: “Qui non c’è nulla, né destra né sinistra. Qui si vive alla giornata tra l’acqua santa e l’acqua minerale”.

"Tramonto Italiano", installazione (part.)

1 euro festival 2013

Anche quest'anno Lea Gramsdorff è stata scelta come testimonial della campagna abbonamenti per 1 €uro festival al Teatro delle Saline di Cagliari.







1 €uro Festival quinta edizione
organizzato dall'Akròama quest'anno in collaborazione con la CeDAC

Teatro delle Saline, ore 21
21 maggio / 11 giugno 2013





IT - Tramonto Italiano

 Qui non c'è nulla: né destra né sinistra.
Qui si vive alla giornata, tra l'acqua santa e l'acqua minerale.
(Leo Longanesi, 1957)
the forest
presenta
IT - Tramonto Italiano

testimonianze di un declino consolidato
installazione site specific @ spazio in/visibile 
 dal 26 aprile al 18 maggio

"Lea Karen Gramsdorff. Il peso del vuoto”



“It’s the presence of distance and it’s floating in time”
Man in the moon (Grinderman)


Dal Nulla. Complesso di opere fortemente spirituali legate alla parola, al concetto, alla proiezione di immagine. Come è nata questa serie?
“Dal Nulla” è il risultato di una forte attrazione per la teosofia ebraica. L’idea della creazione “ex nihilo” mi affascina moltissimo, la trovo molto più moderna e complessa dell’interpretazione cristiana della Genesi, che è più “orizzontale”. In un testo molto avvincente di George Steiner dal titolo “Grammatiche della Creazione” viene ripercorso il processo creativo di Dio e messo in relazione a quello dell’artista (che dal nulla non crea, per quanto s’illuda o sforzi). Nello stesso periodo leggevo il trattato di Virginia Woolf “Una stanza tutta per sé”, sempre dedicato alla creazione e alle condizioni necessarie perché essa si compia. C’è stato un cortocircuito, ed ho elaborato i passaggi della creazione nella “stanza tutta per sé”. Le tele tutte uguali erano pensate come una sequenza cinematografica, le varie fasi della creazione accadevano in un piatto di minestra. A cominciare dal piatto vuoto, si passava allo “tzimtzum” termine ebraico che definisce l’origine del cosmo, cioè il momento in cui il NULLA si ritrae e lascia spazio alla materia, il

Lea Gramsdorff legge "Badanti" di E. Podda

Venerdì 12 aprile alle ore 19 presso la biblioteca del Teatro delle Saline di Cagliari, si terrà la presentazione del libro di Elisabetta Podda Badanti edito da Imprimatur, marchio di Aliberti Editore.



Nell'opera, l'attrice storica dell'Akròama raccoglie con amore e sensibilità storie vissute delle lavoratrici straniere, per un insieme narrativo avvincente e toccante. Vicende vere che tratteggiano la vita delle badanti in Italia, delle famiglie che accudiscono e delle relazioni che intrecciano i loro destini con quelli delle persone per cui lavorano. Storie a volte dure ma comunque animate da un gran senso di umanità e solidarietà sociale.


Durante l'incontro, coordinato dal giornalista Celestino Tabasso, l'attrice Lea Gramsdorff leggerà alcuni passi del libro. 

Saranno inoltre presenti, oltre l'autrice, alcune badanti che testimonieranno in presa diretta la loro esperienza.


 


Trees - collezione di primavera

 the forest
presenta
trees
collezione di primavera

giovedì 28 marzo
dalle ore 18
studio d'arte the forest

"Exodus" - personale di Lea Gramsdorff

in/visibile presenta
EXODUS
personale di Lea Gramsdorff
a cura di Inés Richter

opening: 7 marzo 2013 h 19
dal giovedì al sabato h 19/21
fino al 30 marzo
in/visibile 
in collaborazione con theca gallery




Exodus - testo critico di Inés Richter

Exodus
(testo critico di Inés Richter)

Heimat è un luogo nel quale nessuno è ancora stato.
(Ernst Bloch, Il principio speranza, 1954–1959)


Exodus in generale definisce “l’uscita” da un territorio di un gruppo di esseri umani; in particolare il termine fa riferimento al contesto storico dell’esodo descritto nel Vecchio Testamento, quello del popolo ebraico verso la libertà, in fuga dalla schiavitù egizia e animato dalla speranza nella terra promessa. I significativi avvenimenti vengono narrati nel secondo libro di Mosè chiamato Libro dell’Esodo. Il suo tema centrale è il legame di Dio con il popolo di Israele al quale, tramite Mosè, vengono consegnate due tavole in pietra con sopra incisi i dieci comandamenti e che rappresentano un orientamento morale.