"I 5 sensi dell'arte" - intervista a Lea Gramsdorff

(tratto dall'intervista condotta da Ambra Pintore per la serie "I 5 sensi dell'arte")


Lea, di questo periodo che abbiamo vissuto, che cosa ti ha lasciato più interdetta?

Io sono rimasta colpita come un pugno in pancia dall'affermazione di Conte sugli artisti che divertono. Pur poi andando a giustificare l'affermazione con l'etimologia della parola che significa "volgere altrove", mi è venuto da pensare che ci sono tante altre cose che ci fanno volgere altrove, anche una bella partita di calcio, una cena con gli amici. L'arte può divertire, perché no, non c'è niente di male, però la sua funzione primaria non è questa. La sua funzione primaria, per me, è proprio "volgere verso l'interno", non altrove. La nostra funzione credo sia questa.

Quella di far riflettere?

Quella di riflettere, proprio, perché l'arte riflette, prima pensa e poi funge da specchio. È questa funzione di specchio che secondo me è molto importante: nel momento in cui l'arte fa riflettere qualcuno, rende qualcun altro a propria volta specchio, specchio di un pensiero, di uno stato d'animo, di un'osservazione, della situazione che viviamo nella società.

C'è speranza, secondo te, perché affermazioni del genere non vengano più fatte, che non vengano proprio più pensate?

Io spero, ho speranza nella speranza, però non lo so.

Non è una strada facile.

No, non è una strada facile. Però per questo bisognerebbe partire dalla scuola, dai piccolissimi: ci sono realtà virtuose che accompagnano i bambini già dall'asilo ai musei, per esempio, e hanno visite dedicate a loro. E questo apre la mente, accende e fa spazio all'interno di noi, di un bambino soprattutto. A un bambino un'esperienza del genere rimane per sempre.


"A Place for Art" su Videolina - I 5 sensi dell'arte

Lea Gramsdorff e gli altri protagonisti del progetto A Place for Art sono ospiti del programma televisivo di Ambra Pintore "I 5 sensi dell'arte".

>>La puntata è visibile cliccando sull'immagine qui sotto;
in particolare la seconda parte ha inizio a 12:55, e l'intervista a Lea a 21:43.
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Ambra Pintore intervista Lea Gramsdorff

«L’ultima puntata di questa edizione è una riflessione condivisa sull’arte. Un gesto necessario per questo nostro mondo che continua ad essere ai margini delle agende politiche, ai margini della didattica scolastica, considerato dai più una professione inutile». Lo racconta Ambra Pintore che in prima persona opera e si adopera perché la professione dell’artista sia riconosciuta alla stregua di tutte le professioni. Con lei Simona Campus, direttrice artistica dell’Exmà e curatrice della mostra di Maria Jole Serreli "A casa mia avevo tre sedie". Mostra che ricostruisce le stanze della casa-atelier dell'artista e si snoda attraverso gli oggetti che sanno riscoprire la poesia delle piccole cose, che cercano di recuperare un rapporto armonico con la natura, con la terra, il legno e la pietra della nostra isola. 




Nella seconda parte della puntata sarà lo storico dell’arte Efisio Carbone a farci scoprire un altro progetto importante “A place for art. Studi d’artista al Ghetto” che vede lo spazio museale di Cagliari diventare luogo non solo di esposizione ma anche di produzione creativa, sede privilegiata per un ritrovato incontro tra il pubblico e gli artisti, alcuni dei quali, peraltro, proprio a causa della crisi originata dalla pandemia, hanno dovuto lasciare il proprio studio. A riflettere sull’arte ci saranno gli artisti e le artiste protagonisti dell’esposizione: Simone Dulcis, Lea Gramsdorff, Francesca Randi. La regia è firmata da Massimo Sulis.